Arrivati al punto di non ritorno dopo 15 anni

Buonasera dottoressa,
mi permetto di disturbarla per raccontarle la mia storia in quanto un’amica mi ha inviato il suo link e mi ci sono rispecchiata, mio malgrado, pienamente.
Prima cosa grazie e complimenti.

Mi chiamo G., purtroppo sono una “vittima” di questa situazione.

Ho 39 anni, un bimbo di quasi 9 e una convivenza “fallita” di 15 anni.

Sono una persona molto seria, lavoratrice, cresciuta con sani principi e legata alla famiglia, e un grande amore, si sa, quelli che nascono a 25 anni dove dai tutto perché non hai nulla da perdere, di quelli che ti manca il fiato se non stai con lui, ma poi inizi a vedere delle cose che non ti vanno, ma mandi giù perché sai che non sarai mai tanto amata o tanto all’altezza da fargli capire che certi comportamenti sono per logica e non solo per sentimento, sbagliati.

Arrivati al punto di non ritorno in cui non ero più disposta a stare “sotto” di lui, pretendendo di essere ascoltata, di non insegnare cose secondo me sbagliate a nostro figlio, il desiderio o meglio la necessità disperata di sentirmi (da lui e solo da lui, non da altre persone),apprezzata, gratificata, abbiamo intrapreso su mia richiesta un percorso di terapia di coppia di 5 mesi che si è concluso (su decisione del mio partner) con l’invito senza fretta di andarmene da casa.

Questo risale a febbraio, ho deciso, sia per fatto economico ma anche per non essere sola e per non portare nostro figlio in un ambiente estraneo, nei momenti in cui stara’ con me, di ricavarne un appartamento presso i miei famigliari, ma con ingresso, giardino e terrazzo totalmente indipendente.

Ovviamente la terapista é stata pienamente d’accordo sulla locazione, a “lui” no visto che, secondo il suo parere tutto quello che mi circonda é schifo (anche perche’ la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato proprio il suo decidere di non giustificare certe sue azioni nei confronti dei miei famigliari facendo terra bruciata anche intorno a me) Purtroppo, causa covid, i lavori al mio appartamento, sono potuti riprendere solo a maggio e l’appartamento dovrebbe essere finito tra 3 settimane circa.

Il che 10 giorni fa sono andata dal mio avvocato esperto sui diritti infantili (gli ho sempre specificato che non avrei mai voluto un avvocato in comune e che ho espresso il volere, in teoria comune, di permettere al bimbo di poter vedere il più possibile entrambi anche però basandosi su certi punti fissi da cercare di rispettare come suggerito anche dalla terapista) e da lì sono iniziate le minacce, del tipo “ti rovino, so cose della tua bella famiglia e vi sputt…vai pure a vivere là tanto tuo figlio non lo vedi più, li non lo porti, sei alcolizzata (mi ha visto una sera bere dei sorsi di vino sola).

Quando abbiamo raccontato la vicenda alla terapista gli ha fatto notare “insomma anche se il fatto potrebbe sembrare brutto, da compagno dovresti cercare di aiutarla, la sua risposta”non posso fare niente per lei”, e lei “ma se dici così ad una donna la uccidi” rispista “non mi interessa piu’niente di lei” ho anche messo in casa un etilometro e gli ho ribadito che l’avrei usato ogni volta che avesse voluto, ma la risposta è che bevevo ai bar, che frenquento 1 volta ogni 15 giorni in compagnia di mia mamma per la colazione, oppure quando andavo in negozio in quanto ho un’attività di famiglia da 3 generazioni, ho ribadito che avrei fatto anche l’esame del sangue, ma ormai ero marchiata.

Hai un amante da anni e non me ne sono mai accorto (notare che non esco MAI se non per una passeggiata in campagna, lavoro, bambino, per assurdo dimentico a volte anche il cellulare e non ho mai cambiato nemmeno il codice di accesso, e ne ha approfittato per leggere i messaggi con la mia unica amica dove mi confidavo sull’andamento della terapia) è potrei ancora andare avanti

hai voluto andare via tu io non ti ho chiesto di andare via (a novembre aveva fatto finta lui di andare via raccontandomi bugie su un appartamento in affitto e io l’ho pregato, visto che avremmo cominciato la terapia la settimana successiva, di non andare….che ingenua vero), hai voluto rovinare tu tutto (almeno all’ultimo colloquio dalla terapista aveva ammesso a tradimento di avere le sue colpe).

E ancora: fai venire persone in casa mia, in particolare i tuoi famigliari, quando non ci sono (ovviamente dalla videosorveglianza non è stato in grado di trovare nulla) e ancora insisteva che i vicini gli hanno ribadito più volte queste visite.

Oppure “hai detto a quella persona dove ero per farmi venire a cercare”.

Non sto ad elencare tutte le persone da cui l’ho messo in guardia in questi anni perché mi sembravano poco serie o approfittatori, e puntualmente lo fregavano, a volte erano anche persone con dipendenze da stupefacenti da cui è stato poi ricattato e minacciato, ovviamente la cosa si ripecuoteva anche sulla famiglia e sul bimbo nato da poco.

Ma mai uno SCUSA, o “la prossima volta ti ascolterò”.

A riguardo di problemi lavorativi 2 anni fa sono stata avvisata pochi mesi prima che la casa, se non si trovava una certa somma, sarebbe andata all’asta.

La sua versione ora è che lo sapevo da un anno e non mi interessavo.

Ma poi chi lo ha aiutato secondo lei?

Non sono una persona sciocca, ingenua si certo, ma faccio un lavoro di responsabilità, ho perso mio padre per una malattia quando avevo 14 anni e questo mi ha fatto ovviamente crescere prima ed ora secondo lui rappresenta il mio trauma infantile che non superò mai.

Faccio presente che, per quando i miei famigliari siano importanti per me ed il nostro bambino, ho sempre cercato di lasciarli fuori dalla nostra vita, lavorando anche da casa e tenendo i fatti nostri per noi.

Ogni tentativo di parlare é schiavato perché sono arrogante, i tuoi valori non esistono più, è tanto tempo che sei cambiata (ma una donna non cambia da sola), mi hai sempre umiliato, sei gratificata al lavoro solo perché la gente non ti conosce bene, non sei in grado di avere amicizie (il mio unico interesse è sempre stata la famiglia)
HA sempre scelto lui chi come è quanto frequentare, chi ospitare in casa, cosa a cui non mi sono mai opposta per rispetto nei suoi confronti, decidendo poi per qualsiasi screzio di non rispondere nemmeno più al telefono a quella persona, che ovvia mente, poi viene a chiedere spiegazioni alla sottoscritta, inclusi i suoi genitori, e quando cercavo di fargli capire quanto era egoista ed egocentrica questa cosa anche nei confronti del bambino che ovvia mente si affezionava alle persone, prima gesticolava e girava a vuoto per casa e poi entrava in mutismo per settimane, fino a quando decideva lui di uscirne e io, da innamorata, cedevo e lasciavo perdere.

In questi mesi avrei ovviamente avuto posti dove andare, ma non mi sembrava corretto sballottare mio figlio in una casa che non era la mia.

Inoltre tenevo da parte del partner una scenata visto che insulti e minacce arrivavano sempre quando il bambino era presente…che uomo eh!…io poi la sera mandavo giu’le lacrime, quando non ci riuscivo dicevo che era colpa della cipolla, e raccontavo, anzi racconto al mio bimbo una storia della buona notte dove ci sono uomini veri che amano una donna e gli dico sempre “ricordati che devi sempre trattare bene le donne perché, come dice Vasco, sono l’ altra metà del cielo”.

E lui mi fa ridere perché si copre col cuscino per non sentire storie sdolcinate

Tenendo duro, stando nella “tua cameretta” piangendo tutte le notti in giardino per non farsi sentire in casa, vomitando, non mangiando, dormendo 2 ore per notte, mandando giu’, per accontentare il tuo bambino, una forchettata di pasta con un bicchiere di acqua per evitare di sputarlo nel piatto.

E speri, da bravo avvocato delle cause perse, che lui un giorno di ravveda…che ti capisca, che per amore faccia un solo sincero passo verso di te, e tutte quelle brutte cose che ti ha sputato addosso sparirebbero, sogno inutile

Non sto a raccontare quanto mi è stato detto per aver portato via parte del mio mobilio.

Da 10 anni va quasi ogni domenica in bicicletta, fa assolutamente bene, ma ora non ci va più per dare l’impressione forse del padre modello? Stasera ho fatto presente che il prossimo sabato non avrei preso appuntamenti al lavoro per portare via il bimbo nel weekend, visto che lo scorso l’ha portato via lui, risposta “vivi ancora qui è non sei tu a dover decidere, quindi venerdi sera io e lui partiamo, ah…sempre se il giudice ti darà il fine settimana” il che domani parlerò col mio avvocato.

Purtroppo penso che la terapista non abbia capito bene questa sua personalità, mi ha però aiutato a capire che realmente mi stavo ammalando e poi…Il mio bambino.

Che mi davo troppe responsabilità, che devo imparare a confidarmi, a dividere i miei problemi, parole che mi sto impegnando a seguire ma è difficile quando dalla persona che hai amato tanto vieni solo umiliata e mortificata e cerchi così di nasconderti anche agli altri.

Il narcisista, o egoista come lo definisco io, viene comunque visto bene dalle persone esterne in quanto sempre disponibile, é un abile manipolatore, gira sempre le cose a suo favore, gode dei problemi altrui, vede i lati negativi forse per mettere paura?

Mi scuso per questa lettera di sfogo, ma spero che possa essere di aiuto ad altre donne, non so cosa succederà nei prossimi mesi, ma l’importante, come ha detto lei, è staccarsi da questo castigo immeritato e spero di essere tutelata affidandomi al mio avvocato.

Nel caso in cui svolgesse degli incontri sarei disposta a confrontare la mia storia con altre perché, anche se non risolve, parlate aiuta.

Buone cose

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