La tua storia

Ci sono oltre sette miliardi di persone in questo mondo e nessuno è come te.

L’intero percorso della tua vita, inclusi l’educazione, le sfide, le esperienze positive o meno, le scelte intraprese, i risultati sudati o i doni ricevuti, sono tutti una serie di variabili che ti hanno portato qui in questo momento nell’istante in cui leggi queste parole.

Qual è la tua storia?

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15 risposte

  1. Giovi ha detto:

    La mia storia è influenzata moltissimo dalle scelte di mio padre, il miglior papà che potrei chiedere.
    È un marito amorevole per mia madre, è stato ad ogni mia partita di pallavolo da quando avevo 7 anni (adesso ho 19 anni) e provvede alla nostra famiglia, lavora come capocantiere.
    Qualche settimana fa, mentre cercavo una pinza nella cassetta degli attrezzi di mio padre, ho trovato una vecchia carta spiegazzata sul fondo.
    Era una vecchia pagina di agenda con la calligrafia di mio padre, datata esattamente un mese prima della mia nascita: “Ho 18 anni, un alcolizzato che non ha voglia di studiare, un ex-autolesionista vittima di abusi con precedenti penali di furto d’auto. E il mese prossimo, “padre adolescente” verrà aggiunto all’elenco. Ma giuro che renderò le cose giuste per la mia bambina. Sarò il papà che non ho mai avuto.”
    E non so come ci sia riuscito, ma l’ha fatto davvero.

  2. danila ha detto:

    la lezione di vita che ho imparato è che la mamma anche se ti partorisce, non è detto che sia in grado di amarti incondizionatamente e di accettarti come sei. oh certo, ero sempre lavata pulita si mangiava bene, ma l’amore e la vicinanza emotiva non so cosa siano. ho avuto dei nonni e un padre splendidi che dovevano fare i conti con la gelosia di mia madre pero’. ero la bambina perfetta a scuola, ovunque, per inseguire quelle briciole di amore che arrivavano raramente. inutile dire che vita piena di vuoti e di “accontentarsi” e di non sapere chi sono, è stata la mia. mia mamma si stupisce che da un anno, alla soglia dei miei 40 anni, non le mandi più gli auguri per la festa della mamma o di compleanno. ho provato di tutto per farmi capire da lei, ma è inutile non sarò mai abbastanza. non ho figli, almeno io non farò male a nessuno, magra consolazione. oh da fuori sembro una donna positiva, sorridente, elegante ma dentro non sono così…sono annoiata, stanca, stanca di lottare, stanca di credere in qualcosa che puntualmente non arriva…. vorrei liberarmi da questo peso, trovare me stessa, non accontentarmi nelle relazioni e nella vita. vado da una psicologa ma per quanto ci provi, per quanto mi sforzi, non miglioro molto. è la natura, le lucciole, la pioggia che batte, o i miei nipoti o il mio cavallo che mi fanno sorridere (sorridere, non ridere) e allietano un po’ le mie pene. se qualcuno volesse rispondere o condividere la sua esperienza con me, ne sarei lieta. Danila – [email protected]

    • ernesta-zanotti ha detto:

      cara danila
      ad un certo punto lei dev’essere madre di se stessa e ritrovare quell’amore incondizionato per se stessa…rinunci profondamente all’obbiettivo di ottenere il riconoscimento e l’amore materno…o meglio lei l ho ha avuto ma in modo distorto, non sufficiente ..e questo dipende dai limiti di sua madre…ma questi limiti possono essere l’unico modo che sua madre ha trovato per difendersi a sua volta da ferite infantili..oppure ha semplicemente inattive parti del cervello emotivo. la perdoni e si prenda cura di se stessa..il passato è passato ed ora nel presente l’unica vera potenza, l’unica vera forza è lei danila..la sua mente e la sua anima hanno un potenziale fortissimo ..lo ascolti.
      le consiglio una terapia sulla schema therapy e meditazione

  3. Samuele ha detto:

    Vorrei semplicemente dire che l’essere vivente che è in grado di esprimere tutto il suo amore per me non appartiene alla razza umana.
    Ormai il mio Labrador di 18 anni riesce a malapena ad alzarsi, ha perso la vista, non ci sente bene e non ha abbastanza forza per abbaiare.
    Ma trova sempre la forza di muovere la coda ogni volta che rientro nella stanza.

  4. Claudia ha detto:

    Tutto ha inizio con la morte di mio papa’ all’eta’ di 7 anni, da quel giorno la mia vita e’ stata stravolta completamente, da bimba spensierata e sorridente si e’ trasformata in una bimba responsabile e matura a cui le e’ mancata una famiglia per cosi dire “normale” con mamma e papa’. Chissa’ cosa avrei dato a quel tempo per non sentirmi in difetto, avrei voluto anch’io chiamare “papa’” , conoscerlo, abbracciarlo, passare del tempo con lui e cio’ mi e’ totalmente mancato.
    Ad oggi che ho 50 anni mi trovo a pensare come ha condizionato la mia vita, anche se ho una mia famiglia con due figlie meravigliose, mi e’ rimasto un vuoto incolmabile dentro il mio cuore, una velatura di tristezza che mi rimarra’ per sempre, la cosa che piu’ mi dispiace e di non aver fatto in tempo a dirgli: “Ti voglio bene” ma da buona credente quale sono, spero un giorno di incontrarlo in Paradiso e di ricongiungermi a lui, di vederlo e dirgli: “G R A Z I E” per avermi protetto e seguito nella mia vita terrena perché so che sicuramente mi sta guardando, segue la mia vita, le mie gioie e i miei sbagli, peccato che io non possa fare altrettanto.

    • ernesta-zanotti ha detto:

      nessuno muore sulla terra finchè è nel cuore di chi resta…questa frase mi è stata detta tanti anni fa dopo una grave perdita….sentendo suo padre lei lo sta di fatto seguendo in quel mistico percorso che non segue le leggi della materia fisica.
      grazie

      • mary ha detto:

        eh si condivido oggi il percorso mistico che non segue le leggi della materia fisica, mi piace molto come lo ha definito dott.ssa, confermo che anche per me c’e’ ed e’ tanto reale da farsi vedere quasi ogni giorno e che mi regala la forza di sorridere e di capire quanto sono stata fortunata ad aver conosciuto due persone meravigliose come mio cognato che e’ volato via a soli 45 anni e mio padre tre anni fa.
        Non so chi, non so come, ma da tre anni prima dell’evento qualcuno ha pensato bene di prepararmi facendomi trovare dei cuori. All’inizio pensavo fossero casuali ma comunque ci facevo caso dopo ho cominciato a trovarli dappertutto nelle cose piu’ semplici come una goccia d’acqua, un pezzo di pane, una pietra. Il dolore e’ difficile da sopportare, ho sempre sofferto di mancanza di amore da parte di parecchie figure vicine nella mia vita ma da queste due persone ne ho avuto anche quando non c’erano piu’. Grazie a questo “aiuto ” oggi sono piu’ serena e in grado di difendermi dal male a volte inconsapevole che gli altri ti possono fare.

  5. luca ha detto:

    Qual è la mia paura più profonda e persistente? Rendere infelici le mie figlie.
    Qualche giorno fa mi sono seduto con loro due, hanno 5 e 7 anni, per spiegare che dobbiamo lasciare questa casa per spostarci in un appartamento piccolo per un po di tempo, fino a quando non trovo un altro lavoro che paga meglio.
    Le mie figlie si guardano per un momento e poi la più piccola si gira verso di me dicendo “se anche nella nuova casa staremo tutti insieme, allora per noi va bene”

  6. Anna ha detto:

    Se c’è qualcosa che mi fa sorridere è pensare alla fortuna che ho avuto 45 anni fa quando sono stata lasciata senza lungaggini inutili dal mio ragazzo.
    Ora sono una madre single di 2 figli e una nonna di 3 nipoti. Ma sono rimasta incinta dei 2 gemelli quando avevo soli 17 anni.
    Quando il mio ragazzo e i miei amici hanno saputo che volevo tenerli hanno tagliato i ponti con me. Ma sono andata avanti, ho lavorato mentre finivo la scuola, mi sono impegnata e diplomata al liceo, e all università ho incontrato un ragazzo che ha sempre amato i miei figli come fossero suoi, per tutti questi ultimi 40 anni.

  7. Susi ha detto:

    La mia storia….io?? Sin da piccola per lavoro prima e problemi di salute di mio padre dopo mi sono ritrovata da sola all’età di 4 anni circa. Questa esperienza è dominante nella mia vita tra le varie esperienze di vita, lavoro alla fine di ritrovi sola. Sola ma con una grande forza interiore e altrettanto fragile. Ho avuto diverse opportunità di lavoro date dalla curiosità di conoscere e imparare. Quello che ho imparato è che nn bisogna arrendersi, non è facile. Non è facile fidarsi degli altri non ho avuto molti riscontri positivi. Forse è solo colpa mia cerchi di farli stare bene e essere di supporto, ma appena hai bisogno sembra che non esistono.
    Non è facile svincolarsi da situazioni nocive quando ad un certo momento iniziano a fare parte della tua vita! La cosa che mi rende libera è una passeggiata all’aria aperta e/o sentire il suono del mare. Magari rimurgino i pensieri ma mi aiuta a rilassarmi e ripartire.

  8. Vera ha detto:

    Buonasera,
    da più du un anno frequento une persona amicalmente, ma dacottobre più o meno ci sialo sempre più avvicinati, e la nostra complicità, sintonia, ecc, erano veramente forti. Poi, da un giorno alll’altro ha cominciato a cambiare, ad essere distante, menture, poi visto chez ne parlammo, si riavvicinò, ma poi ricomnciò e anche ad essere veramente sgradevole e agggressivo. Conosciamo i nostri problemi, ma per me non è une “scusa” per agité così. Mi sento disgustata, insultatata gratuitamente e non capisco come si possa agire così. Avrei veramente bisogno di capire, sono davvero delusa

    • ernesta-zanotti ha detto:

      capire è difficile perchè bisognerebbe conoscere l ‘altra persona..le basti sapere che ci sono pesonalità non equilibrate, ambivalenti e che spesso cambiano “facciata” da un momento all’altro…mi fa piacere che le sia capitato abbastanza presto…daltronte uscire con una persona , iniziare una relazione serve anche per questo: per conoscersi!! se le persone e i nostri sentimenti rimanessere sempre uguali come i primi mesi di frequentazione non ci sarebbero piu rotture! invece ci sono…è naturale.
      ha avuto modo di conoscere questa persona ..peccato certo non sia come avrebbe desiderato!

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