Nostalgia del passato. Serve a qualcosa?

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55 risposte

  1. Marco Pecorilla ha detto:

    Nostalgia è l’aver vissuto, inconsapevolmente, felici.

  2. Alex ha detto:

    Non credo che fantasticare con il passato e magari aggiungendo particolari piacevoli sia una risorsa…. Credo invece che sia una trappola mortale che a lungo andare disidrati il cuore è l’anima se bene ancora esista. La nostalgia del passato è soltanto il voler fuggire dal presente per viverlo il meno possibile. Io sono una di quelle persone che si è intrappolata nel limbo di questo assurdo procedimento mentale. A volte credo di impazzire e altre volte invece credo che non potrei andare avanti se non lo facessi. Tutto questo ha risucchiato la mia vera vita e questo distrarmi in continuazione dalla realtà mi sta uccidendo dentro. Il vero problema dell’uomo è che vuol sempre essere felice……

    • ernesta-zanotti ha detto:

      lei espone il “lato distruttivo” del ricordo. l’articolo è centrato su una breve riflessione positiva e ovviamente non può raccontare tutto della malinconia …quindi si ..esiste il lato negativo che si riflette nel perseverare nel ricordo passato senza usarlo in modo costruttivo ma facendone costante paragone che vede il presente perdente. Cosa ha perso? cosa vorrebbe ritrovare? una volta che ha risposto si metta all’opera per ottenerlo (ovviamente con aspettative realistiche adatte alla sua età) : questo significa fare nel passato prezioso alleato di crescita.

      • mimì ha detto:

        Buongiorno,
        io non riesco ad evitare di vivere il là e allora..e mi sono autodistrutta il presente e sono ad un punto di non ritorno.
        Sono convinta che le scelte fatte (talvolta non seguendo il vero “sentire”..possano rovinare la vita), quello che desidero l’ho perso e vive solo nei ricordi… non esiste soluzione per questo!

    • Stephen ha detto:

      Gentile Signore, quello che Lei descrive come un disturbo mentale e’ in realta’ la cura piu’ efficace contro un “vero” disturbo mentale, ossia la depressione!

    • Dr Stefano Marcelli, MD, author and researcher ha detto:

      La nostalgia è perfettamente rappresentata dall’appiccicare il viso al finestrino, mentre sei seduto su un treno che viaggia. Quello che vedi è sempre e soltanto il passato, perché la meta, anche se sai qual’è, la stazione in cui scenderai, arriverà a distoglierti dal sogno. Proprio una perfetta metafora del processo nascita-crescita-decrescita-morte. Buon Viaggio a Tutti!

      • Anna ha detto:

        Io credo che la nostalgia sia l insoddisfazione del presente!
        Quando pensiamo a quel periodo felice o quel giorno spensierato è normalissimo ma se il pensiero diventa frequente allora siamo tristi ! Forse C’è qualcosa che non va bene nella nostra vita oppure non è proprio come l’avevamo immaginata!
        La nostalgia credo che ci fa compagnia e ci da il coraggio di andare avanti!
        Anche se niente e nessuno sarà più come prima bisogna pensare che momenti felici c’è ne saranno ancora se lo vogliamo

    • Nicola ha detto:

      Sono nella stessa identica situazione

    • ANTONIO VANNUCCI ha detto:

      Condivido totalmente. A me, il ricordo del passato, provoca una profonda depressione.

  3. PAOLA BOUYELAFANE ha detto:

    BUONDI DOTT.SAERNESTA,questo articolo mi ha messo di buon umore,grazie.
    BUONA GIORNATA BYE

  4. Pasquale ha detto:

    Dott.ssa ernesta-zanotti penso che lei, in risposta ad Alex, abbia dato piu che una spiegazione una soluzione al problema ( o una possibile soluzione). Credo che Alex abbia identificato la nascita del problema attraverso il “presente”! Chi torna indietro nel passato con nostalgia e’ perche’ presenta difficolta’ nel presente o non lo accetta affatto. La soluzione che lei pone e’ giusta ma di sicuro e’ innegabile che chi’ e’ legato constantemente ai ricordi belli di un passato oramai lontano porta razionalmente a porsi una domanda: sono felice oggi? E poi mi chiedo se fossi pieno dell’ “presente” perche allora tornare indietro attraverso ricordi nostalgici o malincinici? Questo penso, questo dico.

  5. Michele ha detto:

    Ricordando una mia amica delle scuole elementari mi e’ Venuta forse un po’ di nostalgia

  6. Davide ha detto:

    Ricordo un sabato sera di 15 anni fa dove io ed un mio amico eravamo andati ad una festa e li ho incontrato un ragazza con la quale ho conversato e che mi piaceva… adesso ogni tanto vedendo la cosa da ormai quasi 40enne (37 anni) ho nostalgia di quella serata e le persone di allora sono ovvimente cambiate, non sono piu’ con me (strade diverse). La cosa mi mette molta tristezza ed il non potere rivivere quella serata vi sembrera’ strano ma mi sento impotente.

    • Simo ha detto:

      Davide a me sta succedendo con una serata di 30 anni fa….Fu un colpo di fulmine per entrambi. Poi ci mettemmo insieme e un po di tempo dopo mi disse che era sieropositivo HIV non ebbi il coraggio di vivere quella storia e dopo un po’ ci lasciammo. Lui morì 7 anni dopo ma non l’ho mai dimenticato.

  7. Carmine ha detto:

    Mi chiamo Carmine ho 24 anni io quando vedo una foto o un filmino di quando ero piccolo mi viene una malinconia una tristezza e inizio a piangere. Non so che mi prende quando mi vengono questi attacchi mi sento male mi butta giù. Poi quando parlo con qualcuno la malinconia se ne va. Dottoressa secondo lei cosa devo fare?

    • ernesta-zanotti ha detto:

      salve carmine…il fatto che si sente sollevato parlando con qualcuno mi fa pensare che è di questo che ha bisogno..provi a capire se si sente solo o smarrito o insicuro sul suo futuro o oppresso dalle responsabilità di oggi..cerchi di capire che cosa del passato le manca; poi ne parli con qualcuno: amico, figura adulta di riferimento (anche uno psicologo laureato e specializzato mi raccomando no live coach o cose simili) etc..
      in bocca al lupo

      • Carmine ha detto:

        Cara dottoressa. Io sono circondato da persone che mi vogliono bene sia parenti e amici. È solo che quando ripenso a quei momenti mi sale una nostalgia perché all’epoca ero solo un bambino e non avevo pensieri come adesso anche il fatto di aver perso delle persone care che mi hanno voluto bene. Forse sono io il problema che non accetto il presente vivo male il presente. Forse dovrò uscire di più e divertirmi di più. Sto facendo solo casa e lavoro. Seguirò il suo consiglio grazie dottoressa.

  8. Valeria ha detto:

    Mi chiamo Valeria ho 38 anni e a quanto pare sono intrappolata nel mio passato da bambina non riesco a mandarlo via piango tanto perché so che mon posso tornare indietro e questo mi fa male come posso fare mi mancano i miei nonni mio papà la mia bicicletta quando andavo per tutta la villetta fino a tarda sera

  9. Valentino ha detto:

    Mi capita di essere fortemente nostalgico. Ma sono d’accordo con chi ha riconosciuto nella debolezza del presente il vero problema.

  10. Guido ha detto:

    Gentile dottoressa, anch’io soffro di vampate di nostalgia. Ma spesso non riguardano la mia infanzia o il mio passato. Faccio un esempio: mi capita, a volte, di osservare casualmente una fotografia vecchia, una strada di Roma negli quaranta o cinquanta, quando non ero ancora nato. Ebbene, osservo le persone che camminano e sono preso da una fortissima nostalgia per quel periodo. E m’immagino allora cosa facesse quella signora con il cappellino a quell’ora in quella strada. Mi chiedo come abbia vissuto, cosa abbia fatto quella sera o dopo qualche anno. Mi chiedo se vive ancora eccetera. E mi sembra allora che la vera vita fosse allora, in quegli anni, in quella città, e non oggi dove tutto mi sembra banale. Sono preso da uno stato leggermente depressivo. Poi, dopo qualche giorno, tutto passa. Di cosa si tratta? La ringrazio. Guido

    • ernesta-zanotti ha detto:

      sensibilità e forte empatia..la stoffa dell’artista, dell’attore, del padre e della madre e di tutti i lavori legati alla cura dell’altro o della natura.
      molto bene

    • Vanessa Libreri ha detto:

      Caro Guido, mi chiamo Vanessa ho 21 anni e provo le stesse identiche cose
      Riguardano sia le cose che scrive lei sia ricordi del mio passato
      Quando sono a casa dei miei nonni (casa dove risiedono i miei ricordi più felici) in un paesino sperduto nelle colline, mi trovo spesso a frugare tra le innumerevoli fotografie che il mio caro nonno amava scattare
      Tra queste anche appunto foto del paese durante gli anni in cui lui era giovane
      Fotografie della via principale allora ricolma di persone per le strade che andavano a comprare il pane, conversavano tra di loro e come dice lei vivevano la vera vita
      Mi prende una sensazione ( con cui a dire il vero sono nata e che porto con me ogni giorno) di essere nata nell’epoca sbagliata
      Dio solo sa cosa darei per essere in quelle fotografie con un bel vestito lungo ed il mio cestino per il pane in mano
      Dio solo sa cosa darei per vivere all’epoca dei miei nonni quando erano giovani e sentirmi come loro, andare a ballare il liscio alla sera, trovarsi tutti assieme intorno alla tavola
      Provo ogni giorno un dolore lacerante che mi rende faticoso vivere serenamente e trovare anche la minima cosa bella in questo mondo finto e governato dai cellulari
      Come ha detto la dottoressa siamo persone estremamente empatiche e sensibili, e anche solo per questo a noi il semplice vivere risulta molto difficile
      Volevo condividere il mio pensiero e farle sapere che non è solo, io la vedo e la capisco
      Buona giornata, e cerchi di non perdersi troppo
      Vanessa

      • Lucas ha detto:

        Gentile ragazza, per quello che scrivete, sia lei che Guido, mi riconosco molto. A differenza sua che però è molto giovane, io ho 62 anni ed ho passato tutta la vita a guardarmi indietro con un misto di nostalgia e malinconia. Oggi, le dico che ho comunque amato tuffarmi nel passato e riempirmi l’anima e i pensieri di ricordi ma le dico anche che se non canalizzate nel modo giusto, empatia e sensibilità, rimangono doni destinati nel tempo a farci male. Quello che vorrei trasmetterle, vista la giovane età, è questo: Indirizzi questi doni affinche possano renderla felice, che so faccia teatro, scriva poesie, impari a suonare uno strumento, spesso chi ha queste doti ha anche doti artistiche che sono date proprio dal fatto di spingersi in profondità con il pensiero e non rimanerne intrappolati inutilmente, Glielo dico io, che non ho fatto nulla di quello che le sto consigliando, avevo buone doti musicali che ho inutilmente gettato via, come ora mi sembra di aver gettato inutilmente la mia vita. Le auguro serenità e una vita felice.

  11. Antonio Di Credico ha detto:

    Salve, la verità è che nel passato non si può ritornare e soprattutto se è stato un periodo felice e spensierato lo si può solo sognare e rivivere nella propria mente con la conseguente e dolorosissima nostalgia…Se si è razionali si sa benissimo che non vi è rimedio, ci si prenderebbe in giro! Non c’è soluzione, solo una continua e costante sofferenza e insoddisfazione!

  12. Massimo ha detto:

    Buongiorno dottoressa…. Nei momenti un po scontrosi del mio matrimonio amo poi in solitudine andare nei luoghi dove ho fatto le foto di nozze ed immergermi completamente in quel giorno… E poi ha piangere a dirotto…. Poi rientro fortificato… Ma ho paura che e tutta un illusione per sfuggire ai problemi quotidiani perche (anche se io lo vorrei) quel giorno li non esiste piu….. Mi aiuti

  13. Alessandro ha detto:

    Buongiorno dottoressa .Anche io da un po’ di tempo vivo perennemente con la testa nel passato , in quel epoca bellissima e spensierata lastricata di ricordi indelebili , quando l’unico turbamento era la scuola ..ho nostalgia di tutto .ogni volta che la macchina del tempo mentale si mette in moto rivivo particolari che magari fino a un ora prima non mi erano passati nella memoria del vissuto ..è il fatto è che ci sto pure bene trovo pace e serenità ..manco più quasi navigo su internet ma con la mente ..ieri ho rivissuto nel passato 38 anni fa quando andai con papà e mamma in valgardena , sono finito pure su quella foto e mi sono ritrovato a farne un puzzle cosa che non l’avrei pensato un mese fa ,…io non le chiedo un consiglio per scendere da questa macchina del tempo perché sopra ci sto così bene …comunque mi dia un suo suggerimento

    • ernesta-zanotti ha detto:

      cerchi di capire che cosa del passato le manca tanto o cosa la fa stare bene andando li..cerchi di capire quale bisogno appaga… e poi cerchi qualcosa di simile nel presente..si può fare.

      • Alessandro ha detto:

        Mah !! Cercare qualcosa di simile lo trovo impossibile ..una mamma e un papà non li trovi più ..posso trovare luoghi più o meno ..canzoni del passato..però manca tutto ..una diapositiva o foto è tutto quel che ho

  14. Mauro ha detto:

    Salve tutti, da 10 giorni anche io sono finito pesantemente nel vortice della nostalgia. Guardando un videoclip degli Aha su youtube , mi ha colpito la luce negli occhi dei protagonisti, l’energia, pieni di sogni e di speranze. Adesso suonano ancora assieme, e li ho visto e realizzato che sono passati 35 anni, non hanno più quella luce negli occhi e inevitabilmente piango, perchè vorrei tornare a quei tempi, quando anche i miei occhi erano pieni di luce, i miei genitori erano giovani e stavano bene, e mi portavano la domenica a fare la grigliata al fiume. Vorrei ritornare agli anni 80 e non riesco piu a uscire da questo turbine doloroso, non faccio che guardare foto dell’epoca e ascoltare musica anni 80 su youtube. Nulla riesce a farmi piu ridere, sento solamente la mia giovinezza perduta per sempre e il bisogno di rifugiarmi nei ricordi di quando avevo 10 anni, perchè ero felice e tutte le persone a cui ho voluto bene erano in salute. Non so più come uscirne, piango solo.

    • ernesta-zanotti ha detto:

      potrebbe aiutarla riacquisire il senso del presente..capire cosa le manca e lavorarci su. tornare con la mente nella bellezza del presente e trovare nuovi stimoli adatti alla sua nuova epoca ed età..cosa resa difficile in questo tremendo periodo del covid..ma per questo passerà

  15. Liliana ha detto:

    Da pochi mesi ho saputo che la mia cagnolina è malata di tumore e non avrà più molto tempo da vivere. Questo mi ha portata a pensare sempre più spesso alla fugacità della vita e, con questo pensiero, ho iniziato a vedere i miei genitori con gli occhi di chi li vorrebbe ancora giovani e nel pieno delle loro forze. I pensieri hanno iniziato a correre e mi hanno portata a dei fermi immagine in cui mio nonno mi veniva a prendere alla scuola materna e insieme passavano sotto agli alberi dei giardini dove oggi porto il cane. alberi che ancora guardo come se fossero da proteggere… perché testimoni dell’esistenza di un passato che non c’è più. Ritorno con pensiero al 41mo compleanno di mio papà (oggi ne ha 80). I palazzi che mi attorniano da sempre ora mi danno nostalgia perché, come oggi, li vedevo allora, ma con occhi da bambina. Tutto rimane lì a ricordarmi che tutto c’era e come me quello stesso paesaggio veniva visto da chi oggi non c’è più. Ho iniziato a soffrire nel vivere nella mia zona, dove sono cresciuta e ho sempre vissuto, perché tutto quello che vedo oggi è ciò che vedevo quando ero piccola. Tutto rimane lì, mentre le persone e gli affetti passano e volano via. Oggi per fortuna i miei cari ci sono ancora tutti, ma non capisco perché tutto all’improvviso io abbia iniziato a soffrire nel pensare al passato e alla fugacità della vita… come se non l’avessi sempre saputo che oggi ci siamo e domani magari no. E così mi sto attaccando morbosamente anche alle amicizie di allora, che per un periodo avevo perso. Ho paura che prima i poi verranno a mancare le persone e con loro mancheranno altre persone che mi porto da quei momenti così lontani. Non capisco perché tanta voglia di ricercare il passato e perchè tanta sofferenza nel ritrovarlo. Sarà forse che all’alba dei miei 45 anni ho sempre lottato per avere una famiglia e ad oggi mi ritrovo solo in mano dei fallimenti. Per fortuna ho un figlio, ma non riesco a sentirmi completa. Sono spesso sola e quando penso che mio papà a 41 anni aveva già la sua famiglia e il suo lavoro della vita, mi nasce un forte senso di nostalgia. così quando penso a mia mamma, a miei nonni, a mia sorella (che ora vive in un’altra città). Chiaramente, al di là del covid, non posso dire di avere una vita particolarmente leggera: solo doveri, responsabilità e solitudine… pochissima vita sociale. Forse è il peso di oggi e la poca speranza che ho nel futuro a darmi ulteriore peso e ricerca del passato in quanto conosciuto e già vissuto.

  16. Alessandro barbolini ha detto:

    Carissimi amici ..da tre mesi vivo perennemente nei ricordi del mio passato .anni spensierati .bei tempi ..sono continuamente immerso nelle canzoni anni ottanta addirittura molte canzoni dei anni 60 e 70 mi piacciono sempre di più ..sono finito in scatoloni zeppi di diapositive di lontani anni dove rivedo la mia adolescenza contornato da mia mamma e papà e i miei zii ..anche senza volere ricado sempre lì ..addirittura sono preso dalle fotografie in bianco e nero che hanno il loro particolare fascino dei tempi di fidanzamento dei miei genitori e le loro nozze ..guardando la loro epoca semplice e viaggi non lontano ma con sguardi veri e felici oserei dire gioiosi tanto che oggi faccio fatica a pensare a un mio domani personale a quei livelli ..sono addirittura arrivato a pensare che avrei voluto essere o vivere ciò che ha vissuto mio papà con una moglie e donna come è stata mia mamma ..mia mamma un modello di donna unico ..il passato mi ha imbrigliato in questi confronti incomparabili ma che però sempre più mi stanno tenendo bloccato in quei anni ..se fino a ieri avevo nostalgia del mio passato adolescenziale oggi scopro con stupore una sottile invidia sana di ciò che ha vissuto mia papà e mia mamma in in epoca per me sconosciuta perché non neanche nato …domandina !!! Una foto tira l’altra ma in quei scatoloni ci sono finito quasi senza volerlo ..è destino dottoressa ? è pericoloso ? Perché si arriva a ciò ? Premettendo che rasserena parecchio avere la zucca nei ricordi ..grazie e buon presente a lei

    • ernesta-zanotti ha detto:

      è importante lavorare per accettare il presente e renderlo il più possibile sereno ..un presente dove ci si muove verso la realizzazione del sè..nelle piccole cose..nella quotidianità. non facile in questi tempi ma necessario!

  17. Daiana ha detto:

    Buonasera, ho 22 anni ed ogni volta che riguardo un filmino non riesco a farne a meno di piangere a dirotto, è tutta la giornata mi fa sentire triste, perché vorrei rivivere quei momenti ed esserne consapevole che andrò a crescere e che mi mancherà essere bambina, sento un vuoto guardando come era la vita in quegli anni, e questo futuro mi fa paura, più andiamo avanti e meno valori ci sono, questa tecnologia ci sta distruggendo… ormai il valore si ha quasi solo per le cose materiali..

    • Valentina ha detto:

      Ciao Daiana, mi chiamo Valentina e ho la tua stessa età
      Provo le stesse identiche cose che tu scrivi
      Ogni volta che vedo la mia nonna mi si stringe il cuore
      Ogni volta che vedo mie foto e filmini da bambina mi sento morire dentro, piango tutto il giorno e i giorni successivi per me sono una tortura
      Dio solo sa cosa darei per vivere all’epoca dei miei nonni in cui ci si voleva bene veramente,c’erano veri valori e ci si trovava tutti insieme con gli amici VERI intorno alla tavola
      Purtroppo le persone anziane a me care se ne stanno piano piano andando e provo un dolore lancinante che immagino un’anima simile alla mia come te può capire benissimo
      Questo mondo mi fa schifo, mi fa paura e sono diversa da tutti gli altri
      Non me ne frega niente di andare in discoteca,bere, “spaccarmi” vorrei solo viaggiare e passare le serate a fare belle conversazioni in un prato con qualcuno che so porterò con me tutta la vita
      I social e i telefoni mi disgustano, ci stanno distruggendo, non c’è più speranza nel futuro
      Per andare avanti mi rifugio nell’immagine della me bambina stretta nel letto tra i miei nonni nella loro casa di campagna e nella speranza e credenza che un domani, quando anch’io morirò, li ritroverò in un verde prato e finalmente potrò stare per sempre in pace con loro
      Volevo farti sentire vista e meno sola, e farti sapere che anche io grazie al tuo commento mi sono sentita compresa e ora sto un po’ meglio
      Cerca di stare bene
      Valentina

  18. ciro ha detto:

    per certi tipi di nostalgia,purtroppo non c’e psicologo o cura che tenga..io per esempio,ho nostalgia di quell’entusiasmo che avevo da bambino..del fascino che trovavo in tutte le cose nuove che scoprivo..dei miei amichetti che ormai non vedo piu’ da decenni..dei miei genitori quand’erano giovani..della mia vecchia grande casa con giardino che ormai non esiste piu’ essendo stata demolita..della mia salute di ferro..mi dica dottoressa,che soluzione potrebbe mai darmi uno psicologo?..non ho nostalgia di quel lontano tempo solamente per un presente che non mi soddisfa..e che vorrei proprio rivivere quel tipo di emozioni che solamente un bambino puo’ provare..non c’e ricchezza piu’ grande dell’infanzia

  19. Nando ha detto:

    Ho provato spesso nostalgia di luoghi che ho lasciato solo pochi anni fa,mi manca la mia città natale,per motivi vari,non ci posso tornare,il presente ha i suoi pro e mille contro,tutto cambia nulla è per sempre,ho sofferto molto per via dell’attaccamento che avevo nei confronti di quel luogo,e della mia famiglia,ma pian piano sto imparando a dar il giusto peso a ciò che non è più,ogni tanto ci torno con la mente quando ne sento il bisogno,tutto qui,niente più lacrime.

    • Drums ha detto:

      È proprio vero guarda… Da bambini eravamo ricchi e non lo sapevamo.
      Aveva ragione Peter Pan, crescere non è poi così bello

  20. Vittorio ha detto:

    Purtroppo non se ne esce dalla nostalgia del passato…e io ne so qualcosa.Vittorio

  21. Enzo ha detto:

    E se la nostalgia fosse un meccanismo mentale di difesa e/o allarme che scatta involontariamente?

  22. Marco ha detto:

    Salve Dott.ssa, io ho un figlio di 12 anni ed è turbato dalle giornate felici che ha trascorso nell’ultimo periodo. Come mi devo comportare? Grazie

  23. Sante ha detto:

    Ho 51 anni ed una certezza: del futuro c’è solo da avere paura. Gli anni ’70 e, in misura minore, gli anni ’80, sono stati meravigliosi. Avevo molto meno ma c’era la fiducia nell’avvenire, l’ottimismo che scaturisce da un mondo in piena espansione. Da bambino avevo un solo cappotto e un solo paio di scarpe invernali; l’acqua calda solo per fare il bagno, piatti e bicchieri scompagnati. Ma sognavo in grande ed ero felice. Adesso sono soffocato dalle cose, ma ho perso la luce che avevo negli occhi e temo quel che mi aspetta e, soprattutto, quel che aspetta mia figlia. Non si tratta di idealizzare il passato, né di vivere una vita adesso infelice. Sono un professionista affermato, in piena salute, non ho problemi economici, ho la migliore moglie al mondo ed un angelo di bambina. Ho le spalle larghe e nessun motivo per non essere soddisfatto del mio stato. Ma non ho il prosciutto sugli occhi. Il degrado morale, il declino socio – economico, l’impoverimento umano e culturale li vedo bene. Le tensioni che pervadono il nostro presente sono palpabili e non lasciano presagire nulla di buono. Un giovane, oggi, ha poco in cui sperare e nulla in cui credere. Sono felice di essere nato nel 1970 e non nel 2000. I miei vent’anni non li cambierei certo con quelli di adesso. Chiaro che ci ammaliamo di nostalgia! Non ho paura della morte, ma del passato che non ritorna. E faccio bene. Non c’è nulla di patologico nella nostalgia che attanaglia quelli della mia generazione; non c’è nulla di insano nella consapevolezza di avere vissuto anni fantastici che purtroppo non torneranno. Non idealizzo affatto le macchine coi carburatori che si ingolfavano alla partenza, gli inverni rigidi, il telefono a casa del vicino più abbiente, la televisione in bianco e nero coi valvoloni che trasmetteva immagini soltanto dopo cinque minuti dall’accensione, l’acqua gelida con cui mi lavavo al mattino, i sedili in sky che mi ustionavano le terga in estate, le ragazze che si concedevano soltanto al decimo appuntamento, le stanze fredde d’inverno e torride d’estate, le zero lire in tasca, la vecchia bici avita, i pantaloni con le toppe. Ma non cambierei tutte le comodità odierne con la fiducia nell’avvenire che avevo da bambino e da adolescente.

  24. Faby ha detto:

    La mia nostalgia mi sta distruggendo passo almeno 4volte al giorno a pensare e sentire quelle sensazioni che vivevo da bambina..amavo la vita mi svegliavo felice vivevo la mia famiglia mi sentivo protetta amata mi mancano i miei genitori forti e in salute .li vedo oggi 70enni acciaccati cambiati..e cambiata la vita…e questo mi lacera dentro non sono felice anzi..mi sento oberata da tutto dall essere moglie madre ..vorrei abbandonare ogni responsabilità chiudere gli occhi e svegliarmi agli anni 80..la mia vita era meravigliosa e non me ne rendevo conto chiudo gli occhi spesso per rivevere quei momenti ma soffrosoffro e ogni giorno e peggio..

    • Roberto ha detto:

      Ti comprendo benissimo…
      La verità è che quella luce, proprio dentro di noi, non c’è più…
      Come guardavo le stelle in quei meravigliosi falò adolescenziali io non le ho guardate più…si è vero, le stelle sono sempre lì e uguali, ma vi posso assicurare che come brillavano in quegli anni poi non hanno più brillato…
      Forse semplicemente il peso dell’età (neanche troppe, ne ho 43) il non voler accettare alcune condizioni che la vita ti presenta, le responsabilità enormi che pesano ogni giorno più e, forse, il guardarsi indietro e vedere quante speranze avevamo negli sguardi, dove volavamo con l’immaginazione e quello che chissà saremmo stati…
      La vita poi porta il conto e quello che speravi, molto spesso, non si realizza…o almeno non si realizza per come lo sognavamo semplicemente perchè in quella meravigliosa età la visuale della vita è incredibilmente più bella e semplice…
      In fondo, come dice una canzone di Gabbani, volevamo solo essere felici…
      Poi lentamente la vita te le da le gioie…i figli, il matrimonio, il lavoro e tante soddisfazioni che magari c’è chi riesce anche a togliersi…ma noi torniamo la, in quell’età…semplicemente perchè avevamo un’altra luce e questo ci manca terribilmente..manca e manca e non riusciamo a perdonarci di non riuscire più ad avere quella luce e quelle speranze…
      In bocca al lupo a tutti noi tristemente o felicemente nostalgici…

  25. Luce ha detto:

    Salve, mi chiedo perché pur avendo un figlio meraviglioso di tredici anni, mi sento così nostalgica del periodo in cui era piccolo. Ho nostalgia del tempo passato pur avendo tantissimi motivi per essere potenzialmente “felice” nel tempo presente. Grazie se mi leggerà.

  26. Jacque ha detto:

    Salve, vorrei anche io chiedervi consiglio, gentile Dottoressa.
    Ho 25 anni, fresco di laurea e di esperienze di studio all’estero. Ho intrapreso fino ad ora gli studi anche con ottimi risutlati, ma inevitabilmente inidrizzo i miei piani ed i miei sogni all’idea di avere una campagna, dove poter piantare alberi, allevare animali e vivere liberamente, a contatto con la natura. Ebbene, io questa campagna l’avevo, o meglio mio padre, finché a causa di debiti fummo costretti a svenderla con tutti i risentimenti che l’addio ad un affetto possa comportare. In quella campagna ci sono cresciuto, ci avevo in qualche modo anche basato le mie speranze future, e continuo ad idealizzare il ricordo dei bei tempi passati nella campagna di famiglia, sperando un giorno di poter costruire qualcosa che mi possa appagare similmente. Dunque, il mio dilemma sta nel riuscire a capire se questo mio forte desiderio presente derivi da una nostalgica visione della campagna, mista a risentimenti per il fatto di averla dovuta vendere, o se veramente io ami l’idea di vivere in campagna. Il dubbio é alimentato dall’aver intrapreso altri studi, e quindi la paura di dover cambiare la strada intrapresa per inseguire un possibile sogno nostalgico, il quale essendo tale, mi sembra effimero. Lei cosa pensa? Come posso capire se veramente mi manca la campagna, o é solamente un sentimento di rivendicazione?

  27. Simona ha detto:

    Ho 76 anni,matrimonio consunto,2 figli onesti ma non affettuosi,avevo tanti amici fino a prima del covid,improvvisamente calata su di noi la vecchiaia,alcuni se ne sono andati, acciacchi tanti, nessuno ha più voglia di incontrarsi. Per me gli amici sono sempre stati una seconda famiglia, ma ora li vedo anche ‘ indifferenti,poco presenti anche telefonicamente. Ci soffro.Sono stata sfortunata anche con unica sorella,mia madre morta vecchissima due anni fa, lontana dalla mia città e che ritornando al passato non so piu’ chi fosse in realta’ .io sono la piu’ vecchia dei cugini lontani e indifferenti e vorrei condividere ricordi ma a nessuno interessa,e’ allora che mi tuffo nei ricordi, ricordo tutto, odori,strade,persone anche marginali,quartieri di varie città dove ho abitato e che non esistono piu’, bisnonni nati epoca garibaldina e di cui nessuno dopo dopo di me sapra’ nulla.Avendo ancora un’ottima nemoria anche visiva vivo molto nella nostalgia, piango,ricordo in modo morboso,faccio ricerche ma poi mi fermo, che potrei dire a eventuali nipoti di persone ormai tutte defunte? Che ricordi potrei condividere? Mi prenderebbero per pazza e questa nostalgia malata forse mi sta facendo diventare tale.”Aspetto che venga un amico dal fondo del corridoio come quando eravamo ragazzi e la casa era piena divoci…”,bellissima poesia di Simonetta Bardi.

    • Roberto ha detto:

      Simona se posso permettermi credo tu stia errando…ero legatissimo a mia nonna e lo sono ancora nonostante sia finita, su questa terra, da ormai oltre 22 anni. Adoravo ascoltare mia nonna, le sue storie, le sue sensazioni e le sue nostalgie che, inevitabilmente, sono diventate poi anche le mie. Parla soprattutto con i tuoi nipoti, con le persone che sicuramente ti vogliono bene e vedrai che fascino porteranno loro le tue avventure, i tuoi ricordi e sensazioni di tempi ormai lontani. Condividi con loro questi ricordi, queste nostalgie, questi profumi ecc ecc sono sicuro che ti ascolteranno e, anzi, darai loro qualcosa di meraviglioso che porteranno sempre con loro…proprio come io ancora porto dentro di me le storie di mia nonna e della sua sicilia.
      In bocca al lupo

  28. Francesco B ha detto:

    A volte capita di ripensare a persone o fatti del passato facendomi scendere delle lacrime, forse perchè sono ricordi indelebili che mentre si vivevano non potevamo immaginare la loro importanza.
    Non siamo noi a decidere il quando e il perchè.

  29. tita ha detto:

    Ho l’impressione di non poter più rivivere dei momenti di gioia come quelli che ho vissuto 15 anni fa. A quell’epoca avevo ancora tutta la vita davanti a me e la sensazione d’infinito. L’idea della morte e del declino non mi sfiorava minimamente. Il futuro non mi tormentava. Il passato non lo rimpiangevo mai. Vivevo nella piena soddisfazione dell’istante presente. Un presente di divertimento, condivisione e entusiasmo. I ricordi più vividi sono infatti quelli di 15 anni fa, dopodiché tutto è diventato più spento, monotono e scialbo… Tutte le mie speranze le verso ormai su un ipotetico paradiso in grado di riportarmi li, a quella felicità svanita negli anni

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