Per guarire dall’ansia accettala e smetti di averne paura
Uno degli step meno facili durante il trattamento dell’ansia e degli attacchi di panico è quello che prevede, per il paziente, l’idea di smettere di opporre resistenza all’ansia per permetterle di esistere, accettandola.
Accettare ed accogliere l’ansia: Cosa vuol dire?
Proverò a spiegare cosa vuol dire accettare ed accogliere l’ansia con un esempio.
La mia famiglia aveva questo fantastico cane chiamato Baldo. Era un piccolo Beagle. Aveva l’abitudine di sedere tutto il giorno nell’ingresso di casa aspettando che qualcuno entrasse dalla porta principale. Quando alla fine arrivava qualcuno davanti all’ingresso, andava completamente fuori di testa! Ma solo finchè non invitavamo questa persona ad entrare.
Se tenevamo una persona alla porta (ad esempio, il povero postino), Baldo vibrava di energia nervosa, abbaiando forte con tanto di pelo dritto sulla schiena. Indipendentemente da quanto cercavamo di dirgli di mettersi a cuccia e smettere di abbaiare, non ascoltava.
Il suo ragionamento era: “Sono la guardia di questa casa, e se il mio padrone non invita una persona a varcare la porta, quella persona è indesiderata e di conseguenza una minaccia”.
A volte tenevo gli amici sulla porta di casa per alcuni minuti lasciandoli poi entrare (se erano coraggiosi abbastanza), solo per vedere il cambiamento di reazione di Poldo. Era lo stesso ogni volta. Una volta che passavano la porta d’ingresso, immediatamente smetteva di abbaiare tornava a sedersi sulla sua coperta.
L’ansia è come una cane da guardia. È il tuo protettore. È la tua reazione di attacco o di fuga attivata dalla parte emozionale del tuo cervello, che è progettato per mantenerti al sicuro. Ha bisogno di te, il padrone (il tuo cervello razionale), affinché lo rassicuri sul fatto che le sensazioni fisiche inusuali che ti fanno visita non siano una minaccia reale e che tutto vada bene.
Ma come abbiamo visto, dire semplicemente “Va tutto bene. Adesso calmati” non funziona. Proprio come Poldo, l’ansia risponde molto meglio alle azioni. Devi lasciare l’ansia entrare mentalmente. Se tieni la porta chiusa all’ansia, il tuo cervello emozionale pensa che la minaccia sia reale e che ci sia qualcosa da temere. Quando inviti le sensazioni ansiose accettandole totalmente, il tuo cervello emozionale (il tuo cane da guardia) si fa indietro e si calma.
Dovremmo affrontare il disagio dal quale stiamo scappando, anzi dobbiamo imparare a giacere con lui e lasciare che il suo potere violento ci trasformi.
Imparare a fermarsi nell’ansia è la via per guarire. Fermarsi nelle sensazioni sgradevoli dà alla tua mente e al tuo corpo l’opportunità di rilassarsi e depurarsi dalla reazione di stress. Quindi quando la paura o l’ansia vengono a galla, invece di spingerle di lato, sussurra a te stesso: “E’ tutto a posto. L’accettazione dell’ansia porta un senso di pace e di comprensione del fatto che tutto si sistemerà col tempo”.
Nessuno vuole sentirsi ansioso. Chi lo vorrebbe? È davvero un’esperienza sgradevole, inquietante. Ma non voler provare ansia non la farà migliorare né andare via. La frustrazione e lo stress sono l’unico risultato che si ottiene desiderando che le cose siano diverse da quelle che sono. Non devi amare l’ansia. ma solo permetterle di essere presente.
Il Dott. Carl Rogers scrisse: “L’accettazione è il pre-requisito del cambiamento. L’accettazione della tua condizione attuale è la tua liberazione da esso, poiché consente un cambiamento positivo. Dire Sì all’ansia ti apre all’energia e alla vitalità che stanno al di là dell’ansia, così che tu possa trasformarla da qualcosa di spaventoso a qualcosa di positivo.
“Io accetto e permetto a questa sensazione ansiosa di essere presente.”
Con questa accresciuta tolleranza, la tensione che senti si riduce e viene infine eliminata. Come effetto collaterale, finisci per ottenere ciò che vuoi. Finisci per sentirti calmo. L’ansia ti abbandona non perché l’hai forzata ad andarsene ma perché non la stai più alimentando con la resistenza e la paura.
Non è una battaglia
Dire di sì all’ansia non vuol dire cedere o arrendersi ad essa. Dire “Sì” significa fare un’affermazione di presa di potere – non di sconfitta. Si tratta di sancire una tregua nella guerra che hai combattuto con te stesso. L’atto di dire di sì viene da un te stesso potente e ben consapevole.
So che è facile essere d’accordo in linea di principio col dire di sì all’ansia, ma è molto più difficile da mettere in pratica. Quando usi questo approccio, devi fare attenzione ai tuoi processi mentali mentre affronti l’ansia. Molte persone pensano di dire “Sì” quando in realtà stanno ancora dicendo di no. Sono disponibili a fare alcuni piccoli passi verso l’ansia, ma hanno paura di venire sommersi da essa e di conseguenza si trattengono e non lo fanno mai al 100 percento.
Un altro esempio
Lascia che ti mostri l’esempio di Veronica, con la quale ho parlato recentemente. Le sue sensazioni ansiose sono un groppo in gola e il senso di vertigini. Ha paura che potrebbe svenire quando è fuori di casa, anche se non è mai svenuta prima.
Mi ha detto: “Sto provando il tuo approccio per fermare l’ansia, ma non sta funzionando davvero. Non se ne sta andando. Cosa sto sbagliando?”
Ho attirato la sua attenzione sulla sua scelta di parole: “provando il tuo approccio per fermare l’ansia.. non se ne sta andando”.
Le ho spiegato che per applicare la terapia correttamente, deve smettere di dire no all’ansia, ed al contrario mettersi a suo agio nel disagio ansioso. Non può nascondersi da esso né cercare di impedire che accada. Nel caso di Veronica, questo significa che deve recarsi in posti dove queste sensazioni si manifestano (al centro commerciale, nel suo caso) e sedersi con loro – non spingerle via, ma diventare l’ osservatore e mettersi a suo agio col disagio ansioso.
Ho spiegato a Veronica che spingere via queste sensazioni o “provare a farle smettere” saltuariamente non è accettazione. Deve permettere loro di essere presenti e dire “Sì” all’ansia tutto il giorno.
“Forza, groppo in gola! Andiamo a fare shopping. Dai mancamenti, venite anche voi!”
Quando accogli i sintomi e te li fai amici ti togli dal meccanismo di attacco o di fuga. Ecco cosa significa veramente dire di sì. Questo atteggiamento ferma l’attrito interiore e permette ai tuoi pensieri e alle tue emozioni di scorrere insieme alle ondate di ansia che senti. Non significa fingere di apprezzare quelle sensazioni. Si tratta di avere un atteggiamento aperto ed ospitale verso di esse. Questo atteggiamento ti consente ora di visitare posti e stare bene indipendentemente dal fatto che le sensazioni siano presenti o meno.
Veronica inizialmente aveva difficoltà ad accettare le sensazioni perché temeva che permetterle le avrebbe solo fatte peggiorare. Magari anche tu ti senti così? Magari temi che invitare la paura ad entrare e farti amico ciò che ti spaventa avrà come unica conseguenza quella di farti precipitare nel baratro. È qui che dovrai davvero fidarti della terapia cognitivo-comportamentale.
Hai già vissuto il tuo episodio peggiore di ansia. Quello che sta accadendo da allora è che stai tenendo inchiodata sul posto la tua ansia insieme alla tua resistenza ad essa. Questa resistenza sono le sabbie mobili che ti tengono bloccato. Quando smetti di dire di No ed abbandoni la resistenza, ti tiri gradualmente fuori dal fango.
Penso che il processo di accettazione dell’ansia sia un po’ come imparare a non grattare un prurito che ti irrita davvero. All’inizio il prurito è tutto ciò a cui riesci a pensare, e continui a tornare a grattare per avere un po’ di sollievo. Grattare un prurito ovviamente peggiora semplicemente le cose, e a quel punto diventi ossessionato dall’irritazione che ti sta causando. Attraverso l’accettazione, alla fine impari a sederti col disagio del prurito senza grattarlo. Ti concentri sulla tua giornata e permetti al prurito di esistere senza grattarlo. Non è facile da fare, soprattutto all’inizio del processo, ma lentamente il prurito comincia ad essere meno irritante, e tu lo noti sempre meno, fin che alla fine se n’è andato.
La stessa cosa accade quando accetti l’ansia e smetti di resisterle. Non stai più reagendo ad essa in modo negativo. Il tuo cervello finisce per filtrarla, e tu non noti più la sua presenza. Non appena smetti di reagire con paura, smetti di alimentarla e ti liberi dal disagio.
Non è che non avrai mai più sensazioni di ansia. Si manifesteranno di tanto in tanto, specialmente quando sarai stressato o esausto, ma ora avrai una modalità sempre più istintiva ed automatica con la quale reagire ad esse. Dici loro di sì.
Piu tiri la corda e più il nodo si stringe
Ho già fatto riferimento al fatto che combattere l’ansia è come giocare al tiro alla fune con la tua ansia. Più tiri contro di essa, più lei stessa tira dalla sua parte. La tensione e l’attrito che senti vengono dalla corda che stai stringendo così forte. Hai paura di lasciarla andare a causa della possibilità di perdere la battaglia. Imparando a dire “Sì all’ansia, lasci andare la corda e la resistenza.
“Il bamboo che si piega è più forte della quercia che tenta di resistere. (proverbio giapponese)
In ogni caso sentirsi spaventati è normale ed avviene di frequente. L’ansia può essere un’esperienza davvero spaventosa.
Datti il permesso di avere paura, se è quello che senti. Datti il permesso di sentirti vulnerabile. Più ti permetti di accettare semplicemente come sei in questo momento, più velocemente l’emozione sovraccarica di paura si dissiperà.
Accogli l’ansia senza giudizio e senza opinioni. Di di sì con un sorriso e permettiti di sentire qualsiasi cosa si manifesterà. Se lo fai al 100 percento, la sensazione muterà entro pochi istanti in qualcosa di diverso. Le sensazioni cambiano di momento in momento. Non se ne sarà andata, ma si trasformerà in una sensazione più tollerabile solo per averle detto di sì e averle lasciato spazio.
Imparare a lasciare ai pensieri sgradevoli e alle emozioni il loro spazio è il momento di svolta.
L’accettazione e il permesso richiedono pratica. All’inizio sentirai sicuramente il desiderio di dire “No, questo non lo voglio”. Sentirai il temporale in arrivo e penserai “Non mi piace ciò che sta arrivando” oppure “Questo non lo voglio sentire”. Si tratta di una reazione naturale, ma ricorda che “le nuvole grigio scuro” dell’ansia si allontaneranno più velocemente se lascerai loro spazio per farlo.
Il paradosso della cura dell’ansia sta nel fatto che tu stai cercando di generare un cambiamento positivo mentre, nello stesso momento, sei tranquillo se quel cambiamento non avviene immediatamente.
Assurdo, vero? Ma è proprio così che stanno le cose.
Ottimo articolo ….io dopo esser stato abituato con i farmaci. (Che non aiutano del tutto ) mi sono messo a nudo.mi trovo in questa situazione di accettare l’ansia.
ottimo.vedrà che andrà meglio
Quando esco in giro per la città in mezzo alla confusione sale l’ansia e ancora non riesco ad accettarla del tutto .Sembra che mi possa succedere qualcosa di brutto.Sè è questa la strada andiamo avanti. Un Saluto
Anche io però non è semplice
si non è semplice ma è possibile..quando avete la sensazione che vi succederà qualcosa pensate” è solo un pensiero non è un fatto vero”
Non va oltre. Non si impazzisce non si sviene non si muore. …bisogna osservare il tutto
Comunque quello che mi preoccupa è quando sto in mezzo a tantissima gente. .il senso di confusione mi fa salire l’ansia. ..e devo abituare a stare nel frastuono. .
Ti ringrazio tantissimo per il tuo consiglio. ..ma a volte le sensazioni fisiche sono fastidiose …tipo la nausea ….come mi devo comportare dottoressa. …un saluto
purtroppo immagino sia difficile ma il consiglio non cambia ..ecco perchè a volte è utile una terapia..perchè un terapeuta ti può sostenere passo per passo insegnandoti alcune tecniche…se vuoi sempre sul mio sito trovi il corso di training autogeno (una tecnica base per calmare i sintomi ansiosi e depressivi in generale)..potrebbe essere un inizio! in particolare la fase del respiro.
un saluto
Con il terapeuta ho intrapreso Lao mindfulness. …Bisogna avere il coraggio di mettere in pratica il tutto …È bello avere anche qualche consiglio in più. ..un abbraccio
grazie
un caro saluto
Devo dire dottoressa che ieri è stata una dura esposizione. Nella città in cui vivo c’era una marea di gente…Sono stato nelle sensazioni …ma capisco che ci vuole allenamento. …un saluto .Ho seguito i suoi consigli e non sono scappato…
Ho letto questo articolo e finalmente ho capito un po’ più di cose. Esempi chiarissimi. Grazie.
Qual’e’ il suo sito?
Ha pagina FB?
Peccato riceva solo a Brescia.
gentile Micaela grazie mille per il suo commento..mi fa piacere abbia trovato utile quanto ho scritto.
la informo che, in alternativa agli incontri dal vivo, fornisco un servizio di consulenza on-line (skype o telefono) Trova le indicazioni al link https://www.psicoterapista.it/psicologo-online-aiuto-psicologico.html
il mio sito è http://www.psicoterapista.it
a presto
Buongiorno Dottoressa, trovo che i suoi articoli e consigli siano validissimi. Soffro di attacchi di ansia anche quando non c’è una reale minaccia da quando ho avuto un paio di attacchi di panico durante l estate. Purtroppo abito a Siena altrimenti mi sarei rivolta di persona a Lei!Sto facendo psicoterapia e mi è stata proposta l EMDR…sa dirmi se è efficace? Ho paura di non riuscire a stare meglio. La ringrazio Valentina
generalmente è efficace…provi. in bocca al lupo!
Buongiorno. Io ci sto mettendo tutta la mia buona volontà ma quando la sensazione di svenimento arriva mentre sono al lavoro e servo i clienti(sono farmacista) o quando Guido la macchina fuori dalla cittá,non è semplice gestirla. Penso sempre di essere sulla orlo di cadere in terra davanti a tante persone … O di incidentarmi in macchina.che consiglio mi può dare
gentile lettrice le consiglio una terapia cognitivo comportamentale…deve superare questa paura affrontandola…pensando a una domanda: con tutte le volte che ha temuto di crollare è mai successo? forse quello che ha provato è il massimo che può provare…altrimenti sarebbe gia crollata
Grazie Dott.ssa. complimenti anche per il suo articolo. Prezioso e rassicurante per chi sta attraversando un periodo difficile come questo.
Salve Elisa come ti capisco. Sono più o meno nella tua situazione. Anche se alla fine non succede niente i sintomi ti devastano. Ma bisogna familiarizzare con i sintomi e convicersene. Un abbraccio
Salve Dott.ssa, complimenti davvero per l’articolo, l’ho trovato molto utile.
Sto mettendo in pratica questi suggerimenti da un po’ e devo dire che sono riuscita ad attenuare parecchio tutta la sintomatologia “fisica” ed a ridurre soprattutto la durata delle crisi vedendole con altri occhi.
Anch’io comunque sono sempre stata spaventata dal fatto di poter svenire o stare male in mezzo alla gente. E dal fatto che i sintomi possano causare malattie a livello fisico, cuore, circolazione o la morte addirittura, specialmente se mi trovo in luoghi per me “scomodi” dove penso che qualsiasi soccorse farebbe fatica a raggiungermi. Per me la montagna è un incubo! Gallerie..viadotti..
Effettivamente però è proprio vero che ad oggi non sono mai svenuta, ne tanto meno morta. E’ difficile farsene convinti quando ci si sente molto vulnerabili come in quegli istanti ma è davvero così!
E vero che bisogna affrontarla guidare fare la spesa anche se a volte non è facile io ci soffro da un anno ma con i medicinali mi aiutano ma non risolvono Il problema. Comunque il suo articolo è stato utile
Articolo formidabile, belle parole e concetti pregni di significato.
Io personalmente non mi sento di svenire, ma sento un nodo alla bocca dello stomaco tale da poter vomitare da un momento all’altro. Naturalmente la cosa non è mai successa e anzi una volta nonostante avendo indotto lo stimolo, insomma mi resi conto che non era assolutamente necessario farlo.
Adesso ho cominciato a frequentare una psicoterapeuta, penso sia importante farlo, anche se naturalmente, nonostante sia una donna piuttosto piacevole e professionale, avrei preferito fare tutt’altro! (Chi non lo direbbe comunque).
Il discorso di far accedere quella paura/terrore lo terrò a mente, è chiaro che sia la via esatta da seguire, è chiaro che imparare a convivere con tale disagio intendendolo come un “non problema” sia la chiave. Un saluto a tutti, e vi auguro il meglio nei vostri miglioramenti!
Da un ragazzo, semplice, simpatico e con tanta voglia di togliersi di dosso questa schifezza. Anche perché la vita è troppo bella per dover aver paura di non poterla affrontare con serenità! Di mio, spero di riuscirci tanto!
Gentile dottsa, articolo chiaro e molto utile. Io ho paura di svenire. Sento calore in tutto il corpo e talvolta formicolio alle braccia. Può darmi fastidio la vista opure tachicardia. Mi capita soprattutto a scuola dove insegno ma non solo. Il mio errore è spaventarmi. Ho sempre paura di stare male in mezzo agli altri e di fare figuracce. Sto usando qualche farmaco leggero e sto esplorando le cause della mia ansia con la core energetica, che ti fa stare nella sensazione. Comunque proverò ad applicare suoi consigli. Grazie infinite!!!
Buon giorno Dottoressa
Ho letto con interesse il suo articolo e torno spesso a rileggerlo per trarne conforto.
Vorrei un consiglio: io soffro di forte ansia giornalmente ma il momento peggiore è al mattino soprattutto appena sveglia, ancor prima di poter pensare a qualcosa vengo presa da forte angoscia e sensazione di costrizione al petto. Anche in questo caso il Suo consiglio è di lasciar fluire l’ansia e non opporre resistenza? Come posso fare? Mi può dare qualche consiglio pratico?
Grazie mille
si anche qui lasci andare
dare consigli pratici in un blog diventa complesso…sono difficili da spiegare in poche parole…soprattutto se non conosco il singolo caso…gli articoli però ne parlano qua e la…continui a leggere…
se desidera in caso può accedere alla consulenza telefonica..altro non posso fare a distanza (oltre agli articoli)
troppo gentile!
Vedo che i sintomi sono più o meno tutti uguali, ma come si fa a sconfiggere la paura? Comunque mi conforta sapere che non sono la sola ad avere queste fobie, comunque tante grazie per i consigli
purtroppo il “come ” è complesso da spiegare ma sopratutto dipende tanto dal caso specifico.
Salve articolo molto interessante da prendere in considerazione soffro di ansia da 3 anni. Sono sempre stata una ragazza ansiosa è molto sensibile 3 anni dopo un evento un po’ traumatico ho incominciato a soffrire di attacchi di panico e ansia… ho incominciato ad avere paura del futuro se fossi stata in grado di affrontare una famiglia dei figli ecc..diciamo che guardando indietro e vedendo tutto quello che mia madre ha fatto per me mi chiedevo e mi chiedo se io foss stato in grado… Quindi quando guardo altre famiglie che avevano pure dei figli veniva sempre l’ansia perché nel cervello mi chiedevo se io ero in grado e se io ero disposta a fare questo cambiamento nella mia vita..da quel momento comincio ad avere pure ansia sui bambini.. in televisione sentendo quelle persone che uccidono i propri figli ha scatenato in me un ansia terribile…pure se li guardo in una foto… soltanto con i miei nipoti riesco ad essere un po’ più serena… in più pensieri ansiosi di gelosia… Io sono preoccupata da questi miei pensieri fissi da dove arrivano… mi chiedo sempre perché mi faccio questi tipi di pensieri… e la cosa che mi fa più paura è che quando mi trovo dentro in questo stato così ansioso e di nervosismo ho paura di non essere lucida, commettendo così qualcosa di sbagliato…
io accetto lansia e non la scaccio ma comunque non riesco a rilassarmi e godermi quel momento perchè l’ansia inizia a gestirmi come devo fare e poi iniziano a venirmi pensieri negativi oltre con la fantasia
bene…le manca solo di imparare a gestire i pensieri..questo si impara durante le sedute
Buongiorno dottoressa complimenti per l articolo le volevo raccontare la mia storia al settimo mese di gravidanza ho avuto una crisi epilettica che ha colpito la memoria a breve termine poi ho partorito ed è andato tutto bene poi circa un mese fa ho avuto in altra crisi più leggera ma nello stesso tempo soffro di ansia mi sento tremare il braccio e la gamba ed ho conati di vomito voglio ritornare alla mia vita cosa mi consiglia grazie mille in anticipo
gentile maria
la sua condizione è particolare poichè coinvolge l’aspetto medico. quanto tempo fa ha avuta la crisi epilettica? dovrebbe sentire un neurologo e se per lui è tutto ok allora possiamo parlare di pura ansia ..forse uno strascico post traumatico…non si preoccupi tutto si risolve. se vorrà parlarne meglio e nel dettaglio sarò felice di ascoltarlale mando il link per la consulenza telefonica
Trova le indicazioni al link https://www.psicoterapista.it/psicologo-online-aiuto-psicologico.html
Buonasera dottore prima di tutto la ringrazio per avermi risposto comunque l ultima crisi che ho avuto è stato più di un mese fa ma molto leggera sto seguendo un neurologo che come farmaci mi ha prescritto lamictal , grifoni a e gocce di per itale e in più segui anke una psicanalista ma mi farebbe piacere avere anke il suo parere grazie mille
cara maria
leggo che lei è gia seguita quindi non mi sbilancio ..amche perchè conosco troppo poco..la cosa che posso dirle è che può sembrare davvero ansia…respiri e lasci scorrere..poi con il suo terapeuta parlerà delle paure specifiche che stanno sotto queste crisi..posso essere diverse una tra le quali (per citare l articolo) è proprio la paura delle conseguenze di questi sintomi.
Chiedo scusa mi correggo seguo una psicoterapeuta
Onestamente credo che l’ansia, una volta riconosciuta e se ben gestita, possa essere un’importante occasione di crescita. Io è quasi un anno che ho problemi di ansia e sto seguendo una terapia. Come quando da bambini si ha paura del buio, è solo quando riesci a stare nel buio e a non correre nel lettone della mamma che capisci che non succede niente e che non c’è niente che ti fa del male.Insomma la paura si combatte col coraggio…. Bisogna cercare di farsi attraversare dall’ansia.Non farci travolgere. Ma soprattutto sfruttarla per capire quali sono le problematiche che l’hanno fatta insorgere, andando a scovare blocchi emotivi e sotuazioni che possono avere portato questo disagio. Ci sono fardelli che ci portiamo dietro piu o meno consapevolmente e trascinati alla lunga portano alla manifestazione dell’ansia. Conosco persone che fanno finta di non avere problemi di ansia e non fanno che aumentarla.
Articolo interessante. Anch’io con gli stessi problemi. Tutto sommato l’ansia la sopporterei anche, peccato che mi causi extrasistole.. Orribile sensazione… Allora è un cane che si morde la coda e tutto diventa terribilmente difficile.
Ciao articolo molto interessante ma non so se possa aiutarmi visto il mio stato avanzato di ansia. Oltre tutto ho un doc e sono anche ipocondriaco. Praticamente nella mia testa scorre di tutto mi sembra di morire ogni giorno. Ogni giorno mi viene un pensiero nuovo che mi porta ad avere attacchi di panico e paura che un giorno possa succedermi qualche cosa di terribile. Tipo ora devo viaggiare con l’auto e ho paura che le gomme della macchina non abbiano la pressione adeguata e ho paura che possani scoppiare. Sto ore e ora a vedere su internet per trovare una risposta che alla fine non placa per niente questo senso di angoscia. Questo è solo un’esempio ma ogni giorno ne esce una nuova. Per non parlare delle ansie sulla mia salute e di chi voglio bene. Accettarla è molto difficile anche perchè è presente già tutto il giorno. Non so più come fare ho la testa che mi scoppia e cosi la mia vita non ha più senso. Spero che mi possa dare dei consigli. Grazie! E scusa se mi sono dilungato così tanto
bhe certo un articolo è solo uno spunto di riflessione…non ci sono pretese di “illuminazioni”…mi dispiace per la sua situazione che va affrontata dal vivo..doc e fobie sono l apice dell ansia e bisognerebbe vedere quale pensiero c’è sotto. solitamente esiste la percezione di essere sbagliati e timore di sentirsi in colpa quindi arriva l’iper-responsabilità che causa poi l’ansia.
si cerchi un bravo psicoterapeuta cognitivo comportamentale o integrato..potrà aiutarla. se desidera fare due parole in merito potrà contattarmi tramite il servizio di consulenza telefonica alla voce psicologo on line..oppure mi scriva e le mando io le indicazioni,
forza! quando capirà starà meglio..quando cambierà starà bene
Io ci soffro da 20 anni ormai e devo dire che ancora oggi sono schiavo di questa cosa dalle mie esperienze di panico e ansia ho capito che quando si sta vivendo un attacco di panico non sempre si riesce ad essere cosi se stessi nell affrontare l argomento per me il corpo prende il sopravvento sensazioni terribili in quel momento e scappare via da quella situazione di disagio e piu sei impossibilitato a farlo piu cresce un vero e propio terrore.ma i sintomi e cio che si prova credo bene o male li conosce chiunque soffra di questi diaturbi.la cosa che riesco ad accettare pero e che non capisco perche tutto cio non possa andare via cosi da un giorno all altro nel modo come e arrivato.leggo e sento sempre piu o meno le stesse cose conviverci,superare col tempo accettarla.e dopo un po mi sono dato delle spiegazioni da solo e ho pensato che il nostro cervello e sempre pronto ad imparare nuove cose belle o brutte che siano queste sono anche le paure e nn importa di quale entita o di come si presentino io credo che una volta imparate il nostro cervello nn se ne liberi piu
dell esperienza non si libera ma della paura si..se cosi non fosse saremmo tutti malati, esausti o peggio.
leggere articoli non basta…deve solo capire meglio l’origine della sua paura e lavorarci su..il suo cervello non dimentica ma come dice lei può apprendere cose nuove ..per esempio a superare questa paura e capire non ti farà male.
grazie delle sue parole perchè credo rappresentino il pensiero di molti..e auguro di cuore a tutti di superarli.
a presto
10 anni di ansia generalizzata, momenti bui ed anche riprese, antidepressivo, ma pochi ansiolitici.
Sto provando ad accettarla, ma tuttele volte che si crea mi distrugge l’esistenza.
Tutte le volte sono stanchissimo, faccio tutto, ma con il freno a mano tirato.
L’unica voglia è quella di chiudersi in casa, lo stato di disagio permane costantemente e I miei pensieri catastrofici la fanno da padroni.
ha provato una terapia cognitiva?
Sto facendo una psicoterapia da 3 anni.
Ha dato dei risultati, ma è molto lunga. E delle volte , scavando a fondo, mi tocca il nervo scoperto.
Sto lavorando sull’accettazione, ma dopo tanti anni di sofferenza, è faticoso accettare la situazione.
Articolo molto utile. Dopo 10 anni di ansia ormai ricorrente e cronica e altrettanti a periodo di psicoterapia posso dire che è vero: taanto più riusciamo a nn farci spaventare dalle nostre sensazioni e più quelle sensazioni sgradevoli ci abbandonano. Io nei periodi bui mi sveglio già col peso della giornata da affrontare e tanti timori ingiustificati a volte…ma quei primi 5 minuti del risveglio sono in grado di condizionare completamente la mia giornata…mi trascino poi il malessere finchè non riesco a distrarmi e fare spallucce a tutte le mie somatizzazioni. A volte mi chiedo se è davvero possibile riuscire a esseren meno invalidati nel quotidiaano anche senza l’ausilio di farmaci….certo forse sarebbe più facile…ma per esperienza (li ho presi 8 anni fa per un anno e mezzo) posso dire che quando si smettono si è punto e capo se non si è fatto un adeguato percorso di accettazione o di consapevolezza di come gestirla. Cosa ne pensa dottoressa?
sono d accordo con lei. il farmaco calma ma non “guarisce”
in alcuni casi però può essere un valido aiuto in fase acuta e a sostegno di una psicoterapia.
Buona sera dottoressa mi chiamo marco soffro di ansia da piu’di 15 anni ne ho 40 sono in terapia da 3 la mia ansia nello specifico e’ ansia da prestazione sessuale difficile veramente da gestire perche’ se si puo’ dire si e’ in due in quei momenti.Sto cercando di applicare cio’ che ha scritto nell’articolo di accettare l’ansia farmela amica e quando ho pensieri anticipatori li faccio entrare con la consapevolezza che sono irreali ma a volte ho paura…
Non sto evitando situazioni intime anche se per anni ho ricorso a farmaci adesso sono innamorato di una donna e ho deciso di abbandonare i farmaci e provare senza ma ho paura dell’insuccesso e dell’ abbandono come conseguenza .
Applicando cio’ che dice nell’articolo dovrei accettare l’insuccesso e non innervosirmi? ho capito bene ?
mi scusi per il disturbo
e grazie per l’articolo che mi ha illuminato .
la sua ansia è un po diversa…un po piu complessa ma l accettazione del rischio del fallimento è sicuramente una soluzione…se accetto ciò di cui ho paura allora l ansia diminuisce fortemente
Buongiorno dott.ssa,
Sono in cura con zoloft da 3 mesi per ansia e sbalzi d umore emersi dopo un forte stress lavorativo.. terapia sistemico relazionale..ho ancora sensazioni di depersonalizzazione che mi accompagnano e a cui non so come reagire..la terapia cognitivo comportamentale può essere più utile?grazie
SI PUÒ AIUTARLA
IO NON HO IL SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA PRENDO DEPAS DA 5 ANNI MA SONO SEMPRE ANSIOSO MI FACCIO MILLE PENSIERI E SONO GIU DI MORALE TANTE VOLTE CHE DEVO FARE?
Gentile dottoressa, puo indicare se esiste un esercizio, un qualcosa che mentalmente può aiutare a favorire l’accettazione dell’ansia quando sopraggiunge?
per esempio..semplicemente dire “ti vedo, ti accetto e ti lascio andare” immaginando un ruscello di acqua che scorre
Di tanti articoli sull’Ansia questo è quello che penso sia il migliore di tutti……grazie dottoressa….
E’ la prima volta che leggo un articolo così interessante. Proverò anche io a mettere in pratica già da ora… peccato lo ho letto dopo aver preso dieci gocce di Tranquirit perché mi sentivo il classico bruciore al petto sinistro senza motivo… ma mi sento già meglio chissà se per l’effetto della medicina o dell’articolo. Grazie di cuore